DIALOGANDO CON GLI IMPRENDITORI

E’ prassi di questo Studio dialogare a distanza con molti imprenditori che quotidianamente visitano il nostro portale web. Alcuni di essi hanno in passato e recentemente manifestato perplessità circa l’utilità di avvalersi della consulenza ed assistenza di professionisti, segnatamente della collaborazione esterna prestata da un consulente aziendale. In astratto non do loro torto: la figura professionale che ci occupa non è molto conosciuta in Italia, ed è per questo che alcuni dei nostri interlocutori dubitano della loro serietà e, di riflesso, dell’inutilità di investire risorse finanziarie in consulenza ed assistenza, se non per lo stretto necessario quando sono costretti a  rivolgersi ad altre figure professionali (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro) per rapportarsi con loro in occasione, ad esempio, della difesa giudizio, della predisposizione dei bilanci annuali, della gestione del personale, ecc.

1 – Chi è il consulente d’azienda, di cosa si occupa, quali requisiti deve possedere?

In breve sintesi il consulente d’azienda è un libero professionista la cui attività trova riconoscimento nella legge 14 gennaio 2013, n. 4. Consigliare ed assistere l’imprenditore nelle scelte più importanti e decisive per la crescita o per i risanamento dell’azienda è il ruolo primario che egli svolge dietro compenso. La presenza di tale figura professionale in ambito aziendale è di estreme utilità, perché coopera con il management, laddove presente, lo sostituisce quando assente in ragione della dimensione dell’impresa; in ogni caso vi è un rapporto di stretta collaborazione, in posizione autonoma, con l’imprenditore nella direzione, gestione, organizzazione dell’azienda e quando necessita pianificare, programmare, progettare gli investimenti, ricercando le risorse finanziarie a ciò necessarie e alle migliori condizioni offerte dal mercato.

Il consulente d’azienda è una figura di lavoratore autonomo che può non offrire le garanzie di serietà professionale? Siffatta affermazione richiede una precisazione: l’art. 1 della citata legge n. 4/2013 non elenca quali sono le «professioni non organizzate in  ordini o collegi», ma definisce ugualmente «professioni» quelle attività economiche svolte in funzione delle prestazioni di servizi o di opere a favore di terzi, esercitate «abitualmente e prevalentemente» mediante lavoro intellettuale. Quella del consulente d’azienda è dunque una professione intellettuale per l’esercizio della quale non si richiede soltanto l’esperienza e conoscenza pratica acquisite «sul campo» ma, primariamente, la conoscenza teorica, scientifica o tecnica accertata dal possesso di un titolo di studio. Il paradigma del consulente aziendale è il laureato in discipline giuridiche, economiche, tecniche; un solido curriculum scolastico e altrettanta solida esperienza aziendalistica.

2  - A chi è utile/indispensabile il consulente d’azienda?

Colloquiando a distanza con gli imprenditori, mi è stato chiesto (forse in modo provocatorio), da due di essi, esercenti, rispettivamente, l’attività artigianale e il commercio al minuto, se - al di là del mio interesse personale per l’onorario - trovavo onesto suggerire loro di avvalersi della mia attività di consulente aziendale o project manager.  La risposta è stata lapidaria: «No!, Mai avrei accettato uno dei due incarichi; anzi mi sarei limitato, di contro, a fornire loro la prima e unica consulenza a  distanza, con parere scritto, a titolo gratuito». La serietà e l’onestà le considero prioritarie e sopra ad ogni altra cosa. Atri imprenditori poi si sono rivolti a questo Studio dopo averne contattati altri e confrontato le nostre prestazioni e condizioni con quelle dei colleghi. La mia trentennale esperienza aziendalistica in ambito pubblico e privato e i settori strategici di cui mi sono occupato (edilizia, infrastrutture, trasporti), cui si somma la ultra decennale attività di libero professionista sono una garanzia per tutte le aziende piccole e medie che hanno una struttura organizzativa che non consente loro di sviluppare un’adeguata programmazione, e cioè delle aziende che non dispongono di qualificati manager (la cui assunzione a tempo indeterminato comporta oggettivamente costi elevati, non sempre sostenibili dalle suddette aziende), precludendone la realizzazione di un efficace progetto di crescita o di superamento delle criticità che possono manifestarsi nel corso dell’attività imprenditoriale. La nostra clientela è costituita, prevalentemente, dasocietà per azioni, società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata e cooperative, cui offriamo una collaborazione esterna, dietro corresponsione di onorari accessibili, di durata temporanea e strettamente necessaria alla realizzazione di progetti, che postulano la ricerca e l’acquisizione di finanziamenti pubblici.

3 – L’imprenditoria italiana e la crisi economica finanziaria – La necessità d’investire.

Nel 2006, quando lo Studio iniziò a prestare alle aziende servizi di consulenza e assistenza, la situazione in Italia e in Europa era ben diversa dal punto di vista della produzione. L’accesso al credito era facilitato e gli investimenti erano incentivati. Poi, nel 2008, la crisi, che ebbe origine negli Stati uniti e si diffuse in tutto il mondo occidentale, determinò nel nostro Paese oltre 125.000 fallimenti di imprese. Pur non ravvisandosi segnali di crescita, tuttavia le PMI, per essere competitive, devono investire in progetti. Altra domanda che mi viene rivolta: «è produttivo investire in consulenza e assistenza?». Con tutta franchezza rispondo di no, se il professionista promette delle prestazioni prive di concretezza e senza alcun margine di garanzia circa il risultato. Altrimenti la risposta non può che essere affermativa, nella misura pattuita e racchiusa in un contratto (mandato con rappresentanza oppure d’opera). Necessaria una precisazione: la «consulenza», cui segue un parere scritto e motivato da parte dei professionisti dello Studio (principalmente del suo titolare), non essendo assolutamente vincolante per l’imprenditore che ne ha fatta richiesta, è del tutto ovvio che non può essere accompagnato da alcuna garanzia; l’«assistenza» offre delle garanzia quanto al pagamento dell’onorario, che non sarà corrisposto nel caso di mancata concessione del credito necessario alla realizzazione del progetto per il quale il professionista è stato incaricato.

Ho accennato agli investimenti in funzione sia dell’acquisto di beni e servizi (dunque anche riferiti ai servizi di consulenza ed assistenza) necessari allo sviluppo della produzione, sia della  realizzazione di progetti che consentano alle aziende italiane di essere competitiva sul mercato sempre più  globalizzato. Ebbene, la normativa comunitaria, quella nazione e regionale, offrono ancora alle PMI l’opportunità di accesso al credito, ma non sappiamo fino a quando. E’ nella fase di approcciarsi alle istituzioni finanziarie che si rende estremamente utile la collaborazione esterna all’azienda del consulente. Egli può indirizzare l’imprenditore verso la scelta del credito più idoneo all’investimento programmato, farsi carico di ricercare ed ottenere le garanzie nei confronti della banca mutuante, poi predisporre tutti gli strumenti tecnici per l’acquisto dei beni o servizi o per la  realizzazione del progetto desiderato. Il tutto secondo patti chiari, reciproche obbligazioni, costi compatibili con le esigenze dell’impresa.

Senza la pretesa di essere stato esaustivo, dico all’imprenditore che mi legge e che avesse bisogno di un collaboratore fidato che offre le suddette garanzie, di scrivere a studio.dott.pietrofulciniti@gmail.com. Scoprirà la massima disponibilità. 

Aprile 2019.                                                                          Dott. Pietro Fulciniti

"www.consulenteaziendaledottorepietrofulciniti.it" - Powered by Professional Site
This is a version of the Rolex Day-Date (because it displays the day and date), also known as the Rolex President. The reason this replica watches uk is known as the President, is because a few American Presidents were known to wear the replica watches uk, and thus it garnered the name. You can imagine that Rolex was thrilled about this distinction. Aside from being a "standard" Day-Date, this replica watches has a case and bracelet that is constructed from platinum. Then you have the applied diamond bezel as well as hour markers. That makers for quite the blingy, yet serious Rolex replica watches uk. This is pretty much what you get when you take Rolex and Luxury in a small room and tell them they have a few hours to kill. Most of you probably get some sense of tingle looking at this replica watches uk, I know that I do. While this would not be a daily wear for me, it is just the type of thing any-well-to do man or woman wants in their safe for those special occasions, meriting a wear of the "president," the "platinum president."